La partecipazione mancata e mancante nelle scelte infrastrutturali
Il falso realismo e l’ideologia sviluppista di chi nel futuro non vede altro, dappertutto, che la necessità di nuovo consumo di suolo con opere impattanti come infrastrutture autostradali non ha affatto a cuore il territorio in cui abita o lavora. Semplicemente cerca di mettere a profitto qualsiasi risorsa con la quale abbia a che fare: natura, paesaggio, rapporti umani. Ribadire la contrarietà radicale ad opere come la gronda est e/o tangenziali/autostrade del genere non è affatto “ideologico”, ma vuol dire mettere in discussione l’ideologia dello sviluppo illimitato degli anni trascorsi che tanti danni ha fatto ai nostri territori. Vuol dire opporsi alla trasformazione dei nostri territori (attualmente in area Mab-Unesco) ad una periferia inquinata come quelle presenti a lato della tangenziale di Torino. Infrastruttura utile solo per chi transita a danno di chi vi abita vicino. Dovrebbe essere ormai chiaro che lo sviluppo non è più, se mai lo è stato integralmente, fattore determinante di progresso.
Quindi occorre pensare alla viabilità, caso per caso, trovando la soluzione meno impattante ed evitare di fare appello alla soluzione ideologica e perfino magica dei problemi affidandosi ad un opera devastante (Gronda est) che invece di risolvere problemi li aggrava. La SS 10 e strada Andezeno non solo non ne avrebbero giovamento ma addirittura aumenterebbe il traffico. Un opera che ha visto lievitare i costi previsti di almeno 10 o 20 volte fino all’attuale miliardo di euro di costo, soldi con i quali si potrebbero viceversa risolvere molti problemi anche quelli circoscritti di viabilità. Ricominciando da capo a ragionare sulla viabilità sostenibile per Chieri.
Se il Comune, anni fa, avesse coinvolto e promosso la partecipazione dei cittadini nella discussione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile e nella redazione del PGTU, molti dei problemi attuali sarebbero già stati affrontati. Continuare ad eludere la partecipazione dei cittadini alla discussione (e financo alla informazione) su opere strategiche come la Gronda est non può che creare problemi.
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