Parcheggi di cintura e mobilità realistica per una città accessibile
Chieri è un punto di riferimento per un bacino territoriale molto ampio e accoglie quotidianamente persone provenienti da diversi comuni limitrofi, spesso raggiungibili principalmente in automobile. Una strategia efficace per evitare congestione nel centro storico non è negare l’accesso all’auto, ma organizzarla meglio, guidandola verso aree di sosta ben posizionate, riconoscibili e comode.
In quest’ottica, risulta strategico individuare parcheggi perimetrali ampi e gratuiti, collocati in quattro punti chiave come piazza Europa, la zona del Murè, viale Fiume e l’area tra viale Fasano e via Tana. Questi spazi dovrebbero essere chiaramente identificati come “porte urbane”, da cui si accede facilmente a piedi o tramite mobilità dolce al centro storico e ai principali servizi, sostenendo anche flussi positivi come quelli generati dal mercato del sabato mattina in piazza Dante.
Perché questo sistema funzioni davvero, è necessario garantire continuità di collegamento dai quattro parcheggi perimetrali verso il cuore della città, tramite percorsi pedonali protetti, stazioni di biciclette o monopattini in sharing e, dove possibile, un piccolo servizio di navetta elettrica circolare che possa collegare i punti strategici, raggiungendo anche luoghi come San Giorgio. Questo tipo di mobilità interna dovrebbe tenere conto di esigenze diverse: un giovane adulto può affrontare un tratto a piedi o in bici, mentre una persona anziana, un genitore con bambini piccoli o chi ha difficoltà motorie necessita di soluzioni più dirette e flessibili, magari con alcune deroghe sulla sosta nel centro storico e tramite appositi abbonamenti.
Ad esempio, viale Fiume, lungo il tratto alberato e il Parco Robinson, oggi viene percepito quasi come spazio privato a servizio delle poche abitazioni presenti, ma potrebbe invece diventare una vera porta urbana, supportata da aree di sosta che evitino la penetrazione del traffico verso il centro. Anche un eventuale ampliamento di parcheggi esistenti, come quello dell’area ex Fi.Di.Vi., potrebbe contribuire a contenere la pressione veicolare, intercettando chi entra in città e consentendo da lì uno spostamento pedonale o tramite mobilità leggera.
Un altro contesto significativo è il parco PA.T.CH di via Tana, molto apprezzato ma spesso raggiunto in auto da chi accompagna i figli o rientra dal lavoro. La carenza di parcheggi liberi ne limita il pieno utilizzo e scoraggia lo sviluppo di eventuali attività di supporto nell’area. Disporre di parcheggi vicini e collegati con percorsi pedonali o ciclabili renderebbe più naturale lasciare l’auto in prossimità dell'area, vivere il parco e poi raggiungere i servizi del centro a piedi in modo pratico e continuo.
Parallelamente, nell’area del Bastione della Mina, oggi già collegata dalla nuova passerella, potrebbe essere utile intervenire nel lotto adiacente lungo vicolo Bastione della Mina, oggi a prato inutilizzato, per incrementare in modo ordinato la disponibilità di parcheggi, evitando auto in aree più sensibili del centro storico. Ciò consentirebbe sia di rispondere alle necessità dei residenti, sia di facilitare l’accesso al Bastione, valorizzandolo come luogo visitabile e facilmente raggiungibile anche da chi proviene da fuori città, favorendo nel tempo la possibilità di ospitare eventi e manifestazioni.
Rendere semplice lasciare l’auto ai margini e garantire un movimento interno lento ma confortevole può migliorare l’esperienza urbana, sostenendo le attività commerciali e di servizio senza generare congestione. Al contrario, ridurre i parcheggi senza offrire alternative concrete rischia di indebolire il commercio locale e spingere le persone verso destinazioni percepite come più facilmente accessibili, ad esempio i supermercati.
I servizi pubblici dovrebbero essere collegati al tessuto centrale o ai poli di sosta principali, evitando di indebolire la vitalità urbana. Una mobilità sostenibile deve essere ecologica ma anche compatibile con la vita quotidiana di famiglie, studenti e lavoratori, prevedendo brevi tratti in auto e un successivo percorso pedonale comodo e riconoscibile. Organizzare l’accesso, più che limitarlo, può sostenere servizi, commercio e qualità della vita, rendendo Chieri una città realmente accogliente e vivibile.
Arch. Edoardo Pennazio
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