Integrazione all’incontro serale del giorno 8 ottobre
A seguito dell’incontro serale del giorno 8 ottobre segnalo quello che a mio parere potrebbe diventare un problema. E mi rivolgo direttamente a Pares oltre che a chiunque altro.
Parto da prima, dalla pubblicazione, su questa piattaforma, di un report in sintesi delle parole e interventi dei cittadini sul presente di Chieri nella serata inaugurativa del 24 settembre. Tra le altre osservazioni avete scritto: <>. In questa definizione mi ritrovo certamente ma solo parzialmente in quanto nel mio intervento avevo focalizzato la mia contrarietà ad opere come la Gronda o Tangenziale est. Sono consapevole del fatto che l’occupazione di suolo riguarda molti aspetti molto diversi tra loro, come del resto la vostra esigenza di accorpare osservazioni diverse e fare la sintesi può omettere alcune precisazioni. Tuttavia un’opera che comporta una spesa superiore al miliardo di euro, una durata di decenni, una devastazione ambientale e paesaggistica da Santena, Poirino fino a Gassino con Chieri in posizione oltretutto baricentrica, quantitativamente e qualitativamente più invasiva e condizionante di altre opere “minori”, non dovrebbe essere oggetto di rimozione. Meriterebbe almeno un richiamo. Anche perché la quasi totalità dei cittadini che verrebbero coinvolti da tale opera non ne sa nulla! Né può immaginare che i suggerimenti per una Variante al PRG ambientalmente e paesaggisticamente sostenibile entreranno inevitabilmente in contraddizione nei confronti di questa opera pervasiva ed invasiva.
Nell’incontro dell’8 ottobre l’eccessiva focalizzazione sul centro storico di Chieri, che si è prodotta anche per la scelta degli argomenti degli incontri, mi ha impedito di portare in modo soddisfacente istanze dal territorio periferico e collinare e di più ancora sarà problematico negli incontri successivi. Mi rallegro che sia stato colto il concetto di turismo di prossimità come strumento di valorizzazione della “terra di mezzo” estendibile al Chierese e a Chieri città per rilanciare circuiti di fruizione dei beni storico/artistici oltre che paesaggistici in un ottica di turismo sostenibile in linea tra l’altro con gli indirizzi Mab-Unesco.
Inoltre se l’ impostazione dell’iniziativa in generale e degli incontri nel particolare mi sembra che privilegi il momento propositivo-realizzativo, il FARE, ho viceversa notato con favore che avete preso in considerazione anche la possibilità del DEMOLIRE parlando di occupazione di suolo e allora vi chiederei di considerare nei vostri report anche l’importanza del NON FARE. Tra il NON FARE a mio parere è in prima posizione la gronda est o progetti di tangenziale anche rivisti e corretti perché l’impatto dell’opera è quantitativamente e anche qualitativamente gravido di conseguenze ben più pesanti che la realizzazione o meno di una aiuola, a titolo di esempio. In grado di vanificare del tutto i benefici, indubbi e da realizzare quanto più possibile, di una città “più verde”.
Altro rilievo è che nel documento preparatorio agli incontri da voi suggerito “verso la Variante al PRG” la parola “gronda est” e/o tangenziale non compare per nulla e nemmeno nella delibera. Ciò induce ovviamente i presenti agli incontri a ritenere la parola Gronda est come “fuori tema” a meno che ne abbiano sentito parlare. Per mia curiosità e per mia comprensione, seguendo il vostro riferimento a precedenti documenti, ho scoperto che nel testo “verso la variante del PRG” del 2024 di 50 pagine, rispetto al quale la versione da voi consigliata sembra un estratto del 10% circa, il riferimento alla gronda è evidentissimo. Se non è frutto di una svista, la sottrazione di questa parte dal documento preparatorio agli incontri potrebbe anche essere determinata dal non ritenerla oggetto di informazione e discussione partecipata tra cittadini ma di competenza esclusiva di poteri sovrastanti la cittadinanza, il che renderebbe tale assenza ben più grave. Significa sottrarre la possibilità dei cittadini a partecipare alla decisione più importante di questi anni e per gli anni a venire e un uso strumentale della partecipazione a scelte minimali o compensative per dare un contorno di partecipazione democratica a scelte imposte come la gronda est sulla quale “non si discute”. Mi auguro sinceramente che non sia così.
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